In questi mesi, le condizioni di lavoro e di vita che tutti conosciamo non potevano non
danneggiare gravemente il mondo della danza, fatto di pubblico, di teatri, di compagnie, di scuole, di libera attività insieme. Tutto annullato per un tempo non si sa quanto lungo. Anche BALLET2000 deve così modificare il suo piano di uscite.
Questo numero 284 appare con un certo ritardo, ma i suoi contenuti sono quelli ai quali i suoi lettori sono abituati. Le numerose recensioni di spettacoli recenti e che si vedranno nelle stagioni future sono più che valide; ma molte notizie sono sfumate mentre le scrivevamo, anche se abbiamo cercato di mantenere il possibile dell’attualità e di proiettarci in un futuro non immediato; breve e incerto resta, per forza di cose, il calendario degli spettacoli.
Il previsto “Speciale Foto 2020” è annullato in quanto uscita speciale ma prende il posto del numero 285. Con il successivo 286 (Giugno), riprenderà la cadenza regolare.
Naturalmente, gli abbonati non perderanno nulla e riceveranno i 7 numeri previsti dal loro abbonamento.
Molte compagnie di balletto e di danza moderna e contemporanea del mondo intero
stanno cercando di mantenere vivo il contatto con il loro pubblico offrendo a tutti, gratuitamente, i loro spettacoli recenti in forma “virtuale”, cioè nel web, talvolta in streaming, nel loro sito o nel loro canale YouTube. V. nota a pag. 50.
La copertina e le pagine principali di questo numero sono dedicate a Pina Bausch, a 80
anni dalla nascita e 10 dalla morte, in occasione della ripresa recente, a Wuppertal e a Londra (e poi in giro) di Blaubart, un lavoro del 1977 della grande autrice tedesca.
Leonetta Bentivoglio, esperta come pochi altri dell’opera della Bausch, ci parla dello spettacolo e ci offre un vivo quadro del lavoro della “sua” Pina.
La copertina non è una foto di repertorio scelta tra tante; è un’immagine dell’ultima creazione della Bausch, Como el musguito en la piedra, ay, sí sí sí... scattata da Ninni Romeo, – fotografa ispirata e per trent’anni fedele amica di Pina e del Tanztheater Wuppertal – a Santiago del Cile dove la compagnia portò la pièce nel dicembre 2009, pochi mesi dopo la scomparsa della coreografa. Un sorriso, una posa di seduzione ironica , un caffè servito chissà a chi, un’uscita verso chissà dove. Il mondo di Pina. Forse ancora il nostro in questi tempi inauditi, vent’anni dopo.
A.A.